Vacanze in Salento: meglio al mare o in campagna?

di Pierluigi Corvino


Siamo quasi a giugno e bisogna già prendere una decisione per le vacanze di quest'anno. 

È una scelta chiave perché determinerà non solo il nostro futuro in quel periodo di libertà chiamato "ferie", ma pure i sogni ad occhi aperti che faremo da ora fino a quando partiremo.



Premetto che sono un "foresto" del Salento, ma per motivi di cuore quei 10-15 giorni nella terra della Pizzica non me li posso non fare.
Il problema viene quando penso a che tipo di vacanza voglio: mare o campagna?
Scusate se mi soffermo un attimo su questa domanda ma ora che ci penso, sia dalle mie parti (Udine) che dove vivo (Barcellona) si dice: "Mare o montagna?".
Ok, il Salento le montagne non ce le ha, è un dato di fatto, ma è pur vero che ha una campagna bellissima fatta di paesini da visitare, reperti archeologici da scoprire, paesaggi da fotografare e tante ma tante storie da vivere.
Tra l'altro mi viene in mente una cosa relativa all'anno scorso e... ODDIO!!! La calca umana alla Baia dei Turchi, il tappeto umano ad Acquaviva, il tetris di asciugamani alle Maldive, Bufff!!! "Ma quanto stress per un semplice bagno!". 
Comunque, Salentini di mare non vi arrabbiate! È vero che ho trovato pure delle bellissime spiagge libere e con poca gente (e siccome sono furbo ;-) per il momento non vi dico quali).

Allora che fare? Come vivere le due settimane che giustificano un anno di lavoro?



Rimanendo all'estate scorsa, i ricordi più belli me li han dati Sternatía e la sua gente. Il primo giorno gli occhi della gente puntati su quest'uomo scuro e dall'accento strano che entrava al bar, in Comune o si aggirava nei vicoli seminando il panico tra la gente locale. Già il secondo giorno lo stesso uomo (il sottoscritto) era riconosciuto e salutato.
Ricordo poi una rapida biciclettata per la campagna. Andavo verso il lago del Capraro (laccu de lu capraru) e sarà stato per il rosso della terra, per gli immortali ulivi, per la geometria irregolare dei muretti o delle "liame", ma non la smettevo di fare foto con la macchina digitale e con gli occhi. E qui  ci tengo a dire che nonostante l'abbia fatta a mezzogiorno con il sole che cadeva dritto sulla "codoppa" (in friulano significa "nuca") sono ancora vivo per raccontarlo. Non ascoltate quindi coloro che vi dicono che le ore intorno a mezzogiorno sono fatte per dormire! Io vi dico, approfittatene, magari muniti di una buona borraccia piena d'acqua fresca, la terra di Salento è bellissima proprio sotto il sole cocente!

E quante altre cose ho fatto e visitato in giro per il paese e quante ne voglio ancora fare! Altri giri in bicicletta, visitare i menhir, le specchie, altri paesini e soprattutto fare delle belle mangiate e altrettanto belle chiacchierate.

Sapete che vi dico?
Quest'anno, quando vengo in Salento, mi dedicherò proprio alla campagna e soggiornerò nel paese "dove svernano i cantori" (in un altro momento vi spiegherò il perché). 
La terra voglio viverla e per il mare, beh... ci andrò quando sarò stanco e comunque in uno di quei posti che non vi ho detto.

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