Il proposito vitale

Oggi ho partecipato ad un workshop intitolato I Value, il cui scopo era quello di far emergere il nostro vero io, senza limitazioni, capire il proposito con cui affrontiamo ogni singola giornata (diverso dai nostri obiettivi), senza le interferenze che spesso si interpongono e ci allontanano dal capirlo fino in fondo.

Perché ne parlo qui? Beh questo blog in qualche modo ha a che fare con tutto questo e lo voglio spiegare.

Prima di iniziare è bene anche specificare che l'obiettivo che ci dovremo preporre non è stabilire un proposito alle nostre vite, ma capire qual è il nostro proposito vitale. Il Why inteso non come causa, ma come fine, e non un obiettivo qualunque, bensì quello che ci rende felici e al quale possiamo anelare ogni giorno nelle piccole cose e con piccole contributi, senza causarci mai frustrazione; perché esso è lì e, per quanto sia astratto e irraggiungibile, è lì, ci guida, ci dà pienezza e ci rende felici in quello che facciamo (il What) e con i mezzi con cui lo facciamo (l'How).

Ebbene la materializzazione di questo processo di comprensione è lui:




Questo pupazzetto è stato fatto durante il mio workshop con la plastilina. Ci è stato chiesto di farlo, con un sottofondo di piano, e questo è stato il risultato. Un piccolo ometto senza nome, ma che racchiude un fluire di pensieri, riflessioni e sensazioni. Mentre mi lasciavo trasportare dalla realizzazione della mia opera, ho segnato su un foglio di carta tutte le parole che mi venivano in mente mentre mi abbandonavo alla creazione manuale. Tra queste verità, reale, introspezione, desiderio, equilibrio, piacere, sentire, fluire, ingegno, idee, contribuire, armonia visiva (non bellezza), creatività. Queste parole riflettevano un po' tutto quello che stavo provando in quel momento e che corrispondevano a sensazioni piacevoli.

La mia giornata di workshop è stata molto più che questo, ma voglio tagliare corto. Voglio arrivare al momento clu, in cui ci hanno chiesto di immaginare che lui, il mostriciattolo viola, arrivi in un mondo grigio e cupo. Quindi che cosa farebbe per riportarlo in vita?

Per me pianterebbe, vivrebbe dei frutti della terra, apprezzerebbe le piccole cose, porterebbe comprensione e non farebbe conoscere le idee assolute, non introdurrebbe il cemento, nemmeno nessuna costrizione sociale, creerebbe comunità di persone in cui ognuno fa quello che vuole con la condizione di contribuire alla comunità, introdurrebbe il rispetto, il senso del valore delle cose a prescindere dal loro valore monetario.

Tutto questo è stato gettare nero su bianco la fantasia e i desideri allo stesso tempo. E analizzando più a fondo, sono emersi dei concetti fondamentali che mi avrebbero dovuto aiutare a formulare una frase, quella frase che potesse racchiudere il mio proposito vitale.

Questi erano:
Quindi è arrivata l'illuminazione, quindi ho pensato a questo blog. Questo blog, assieme a Io so quel che mangio, al mio voler imparare a cucire, ai miei lavoretti manuali, ai miei esperimenti culinari, alla mia passione per ciò che è naturale, dai cosmetici al cibo, ecc. fanno tutti parte di questo proposito vitale:

riportare alla luce la vera essenza delle cose, il valore della loro semplicità o, meglio ancora, costruire tassello per tassello, giorno per giorno, un piccolo mondo che rivalorizza le cose semplici, che riporta alla luce quello che si tende a dimenticare, perché la società avanza, ed è giusto che sia così (o no? ;-) ).


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