Porceddhuzzi salentini: la ricetta più esclusiva che c'è

La ricetta super mega esclusiva dei porceddhuzzi, dopo anni e anni di apprendistato, è stata finalmente messa in pratica. Perché esclusiva? Beh, perché è la ricetta di mia nonna, quindi la ricetta più unica, buona ed esclusiva che c'è ;-)

Premesso questo, vi passerò subito la ricetta. Ma prima ci tengo a dire che è stata per me una grande soddisfazione fare i porceddhuzzi (o porciddhuzzi) da sola. Ho sempre affiancato mia nonna nella produzione industriale (cioè famigliare) di cartellate e porcedduzzi, un team di almeno 5 persone ogni anno si cimenta in questa operazione natalizia a grande scala. Quindi, farli da sola ed azzeccare i sapori e gli odori è stato per me bellissimo. Un pizzico di casa qui a Barcellona ci voleva per questo Natale appena trascorso :)

Ricetta Porceddhuzzi leccesi

Occorre dire che a casa si sono sempre fatti i porcedduzzi con la stessa e identica ricetta delle 'ncarteddhate. Nella seguente ricetta dimezzerò solo le dosi di farina (da 1 kg a mezzo kg), che sono le dosi che ho utilizzato per la mia ricetta.

Ingredienti

1/2 kg di farina 00
75 gr di zucchero bianco
50 gr di olio di oliva fritto con bucce di bucce di mandarino (o arancia o limone)
50 gr di liquore all'anice (tipo Ouzo)
Succo di 3-4 arance o mandarini

Procedimento

Il procedimento non ha segreti. Collocando la farina con un buco al centro si iniziano a mescolare gli ingredienti. 
Occorre solo tener presente che l'olio deve essere lasciato raffreddare e che il succo d'arancia si aggiungerà poco a poco per raggiungere la giusta consistenza e morbidezza della pasta.
La pasta dei porceddhuzzi deve risultare morbida ed elastica, è necessario lavorarla abbastanza.

Una volta fatta la massa, si lascia riposare qualche minuto. Quindi si possono iniziare a rilavorare un po' i piccoli pezzi di pasta che inizieremo a tagliare e che lavoreremo individualmente per dare forma ai porceddhuzzi. Non ho mai capito se i porcidduzzi salentini debbano avere una forma particolare, so solo che costituiva il momento più creativo sin da bambina, in cui mia nonna mi diceva "fai pure le forme che vuoi!". Ne venivano fuori maccheroncini, gnocchetti, farfalline, ciambelline... Quindi vi inviterei a fare altrettanto: divertitevi con le forme che più vi aggradano. 
Unica raccomandazione: i pezzi non devono essere troppo spessi, per facilitarne la cottura (altrimenti si friggeranno fuori e rimarranno crudi dentro). Più sottili e incavati sono, meglio è.

Quindi i porceddhuzzi si friggono. Mia nonna frigge con il nostro olio di oliva, non sia mai comprare altri tipi di oli! Io invece ho preferito quello di girasole per non appesantirli.

Una volta fritti possono essere passati direttamente nel miele caldo o, se preferite, potete conservarli chiusi ermeticamente (una volta freddi) e passarli nel miele caldo qualche giorno dopo.

I porcedduzzi sono una ricetta vegan-friendly per tradizione! Per chi non gradisse il miele, sono anche buoni omettendo l'ultimo passaggio.

Buon appetito e buone feste!!!

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