La ricetta delle cartellate al miele

Cartellate finite e passate nel miele
La nonna Lea propone ogni anno la ricetta natalizia delle 'ncarteddate (le cartellate al miele), tramandata dalla nonna Nicoletta, la mia bisnonna originaria di Trani (Bari). Due kili di farina alla volta per contenitori e contenitori di dolci da distribuire fra figli, parenti e conoscenti!

Tante sono le ricette che si stanno diffondendo anche in rete, ma vi assicuro che chi assaggia le 'Ncarteddate di mia nonna ne chiede subito la ricetta. Hanno una friabilità unica!

Ingredienti

1 kg di farina 00
150 gr di zucchero
100 gr di olio fritto
Bucce di arancia, mandarino o limone
100 gr di anice
Succo di 3-4 arance o mandarini

Procedimento

Friggere l’olio con le bucce di arancia/mandarino/limone. Lasciarlo raffreddare.

Setacciare la farina sul tavolo a fontana e creare un buco centrale vuoto, in cui versare la mescola di olio fritto (lasciato dapprima raffreddare e privato delle bucce d’arancia), anice e zucchero. Questo composto deve essere ben mescolato prima di essere versato nel buco centrale della farina. Aggiungervi anche il succo (la quantità varia a seconda della consistenza della pasta, poiché lo scopo è ammorbidirla quanto basta; non aggiungere quindi a priori tutte le arance spremute).
Lavorare bene la pasta e lasciarla riposare per 20 minuti.

Trascorso il tempo di riposo, fare dei piccoli panetti e passarli alla macchina della pasta fino al n°5. Si otterranno delle strisce di pasta sottili che dovranno essere tagliate in striscioline di circa 1 cm di spessore. Fare in modo che nella macchina queste strisce di pasta non escano fuori troppo lunghe, altrimenti meglio tagliarle a metà.

Le striscioline di pasta ottenute dovranno essere chiuse pizzicandole con le dita alla distanza di 1,5 cm circa, come in figura 1, di modo da poterle poi attorcigliare fino a creare delle rose di pasta (figura 2).

Figura 1: strisce di pasta pizzicate e poi arrotolate
Ncarteddhate salentine
Figura 2: le rose di pasta
Queste dovranno essere fritte e poi passate nel miele caldo. Tra le due fasi possono intercorrere  vari giorni, l’importante è friggerle. Una volta fritte si possono conservare chiuse ermeticamente, per non far prendere aria, e poi passarle nel miele caldo nei giorni successivi.
Figura 3: la frittura
Fino alla fase di frittura (figura 3) l’operazione richiede circa 4 ore.

È pertanto tradizione dedicare un pomeriggio intero, con l’aiuto di figli e nipoti, alla lavorazione di questi dolci buonissimi! Poi tocca alla nonna passarle nel miele un altro giorno... poiché ormai il grosso è fatto!

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Il Natale si avvicina?

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